A cura di Franco Guarda, Davide Biagini, Franco Solito
Il libro, non è rivolto solo agli appassionati di zootecnica ma, leggendosi quasi come un romanzo, è in grado di coinvolgere anche i profani o gli appassionati di storia, grazie allo straordinario lavoro di ricerca degli autori. L’approccio olistico e curioso indaga favole, poesia, letteratura e proverbi, espressioni dell’arte figurata, toponomastica, religione e miti, araldica, filatelia e numismatica oltre che le mansioni che, in pace e in guerra, sono state affidate ad un animale forte e mansueto come il bue.
Tra alcuni aspetti curiosi che emergono dagli approfondimenti fatti vi sono quelli legati alla mitologia dove il bue è stato spesso l’oggetto di famosi furti, come quelli perpetrati da Ercole in molte occasioni e non solo nella sua famosa “fatica” di rapire i buoi di Gerione. Diversi personaggi mitologici hanno il nome derivato dal bue, come Buzige (l’aggiogatore di buoi), Bufago (il mangiatore di buoi) o Boote (il bovaro) che ha tra l’altro dato il nome all’omonima costellazione. A proposito di costellazioni, anche l’Orsa Maggiore ha a che fare con i buoi perché le sue sette stelle rappresentano i sette buoi (Septem Triones, da cui il nome settentrione) che trascinano il carro celeste che nell’arco di un anno “ara” l’intera volta celeste.
Nelle più antiche religioni, come lo zoroastrismo il bue è figura fondamentale per la creazione del mondo e così ritornerà pure alla fine dei tempi. Anche Ezechiele, nell’Apocalisse, nella sua visione dei quattro esseri che sorreggono il trono divino cita il bue. Ma il bue è l’animale sacrificale per eccellenza che in alcune occasioni, come nella dedicazione del Tempio citata nell’Antico Testamento, veniva ucciso in diverse centinaia (da cui la parola ecatombe che letteralmente significa sacrificio di cento buoi). Il bue ha poi un ruolo centrale in tante manifestazioni folcloristiche nazionali e non come il carnevale, le processioni o le corse di buoi.
Nel libro si analizza anche il ruolo della castrazione, pratica seguita fin dall’inizio della domesticazione per rendere più docili gli animali. Oggi, la castrazione è considerata una tecnica di miglioramento tradizionale e tipica della carne che si ottiene da questi animali. Ed è proprio questa tradizione che si trasforma, soprattutto in Piemonte, in una forma di cultura e di gloria internazionale, come già avviene per il tartufo bianco di Alba. Non si poteva quindi non concludere il libro senza un’analisi storica sulle origini delle diverse fiere dedicate al bue che si tengono in Piemonte.
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Libro interessante, bello da leggere e pieno di spunti inediti. Lo consiglio
Giulia